more uxorio

More uxorio: riconosciuto il diritto del convivente nel risarcimento dei danni

Recentemente, con la pronuncia n. 8801/2023, la Corte di Cassazione ha affrontato nuovamente la questione risarcimento danni per la perdita del convivente more uxorio. La sentenza ribadisce che il convivente di fatto del defunto ha il diritto di ricevere un risarcimento sia per il danno morale che per quello patrimoniale. Questo importante pronunciamento è avvenuto nel contesto di una causa in cui una donna ha agito contro la compagnia assicurativa del proprietario del veicolo responsabile dell’incidente in cui ha perso la vita il suo convivente more uxorio.

Convivenza more uxorio il risarcimento del danno patrimoniale:

Nel caso esaminato dalla Corte Suprema, il danno patrimoniale era rappresentato dalla perdita delle sovvenzioni economiche che il defunto, in qualità di convivente di fatto, avrebbe fornito alla superstite dalla data dell’incidente stradale fino al termine naturale della sua capacità di guadagno e percezione della pensione. La Corte ha sottolineato che per valutare le richieste di risarcimento in tali casi, è necessario accertare l’esistenza di una relazione caratterizzata da stabilità e mutua assistenza morale e materiale tra il convivente deceduto e il superstite, secondo quanto previsto dalla nozione di convivenza di fatto stabilita dalla legge n. 76/2016. Questa legge definisce i conviventi di fatto come “due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile“.

Il riconoscimento del danno morale e patrimoniale:

Una volta accertata l’esistenza di una convivenza more uxorio sulla base di elementi di fatto significativi e concordanti, la Corte afferma che il convivente del defunto ha il diritto di ottenere il risarcimento del danno causato da un atto illecito che ha portato alla morte, sia per quanto riguarda il danno morale che quello patrimoniale. Tuttavia, affinché ciò avvenga, deve emergere la prova di un contributo economico stabile fornito in vita dal defunto al danneggiato.

Conclusioni:

La pronuncia della Corte Suprema di Cassazione rappresenta un importante passo avanti nel riconoscimento dei diritti del convivente more uxorio nel contesto dei risarcimenti in tema di responsabilità civile. Attraverso questa sentenza, si conferma che il convivente di fatto ha diritto al risarcimento sia per il danno morale che per quello patrimoniale. La Corte ha inoltre sottolineato l’importanza di valutare attentamente la stabilità e la reciproca assistenza nella relazione tra il convivente defunto e il superstite al fine di determinare l’ammissibilità del risarcimento. Questa decisione rappresenta un passo significativo verso una maggiore tutela dei diritti delle coppie conviventi di fatto e fornisce un chiarimento prezioso sulla questione del risarcimento dei danni in casi simili.

Giuseppe Cutillo

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