Responsabilità medica – polizze alle stelle

Sondaggio Ois: polizze alle stelle e 30mila denunce. I medici chiedono un intervento sulla responsabilità

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Responsabilità medica – polizze alle stelle

La maggior parte dei medici teme una richiesta di risarcimento danni dai pazienti; le denuncie triplicate in un decennio e nel 2014 sono state oltre trentamila. Questo è quanto emerge da un sondaggio Ois (Osservatorio internazionale della sanità) presentato ieri a Roma.

Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Ois ha spiegato “La categoria medica è molto attenta ai rischi legati alla propria attività professionale, i dati raccolti confermano l’elevata percezione del rischio da parte dei medici e che trova riscontro nelle effettive controversie che questi sono costretti a fronteggiare nello svolgimento della loro professione”.

L’allarmante incremento del numero dei contenziosi in ambito sanitario registrato negli ultimi anni – scrive il ministro Lorenzin, in un messaggio agli organizzatori della presentazione dei risultati del sondaggio – impone oggi una risposta seria sia ai cittadini sia ai professionisti. Il professionista sanitario coinvolto nei contenziosi, infatti, è spesso costretto ad affrontare conseguenze in sede civile, penale e contabile e disciplinare, con esiti drammatici anche laddove poi il giudizio si risolva favorevolmente”.

Negli ultimi dodici mesi il 15% dei medici ha avuto una controversia legale e il fenomeno è in continua crescita. Situazione che ha spinto gli operatori a cercare sul mercato coperture adeguate già prima dell’obbligo arrivato con la legge Balduzzi.

Sono contratti molto onerosi per i giovani medici e per alcune categorie di specialisti: ginecologi, ortopedici e chirurghi estetici, con premi che arrivano a sfiorare i 25.000 €.

Vito De Filippo, sottosegretario al ministero della Salute ha spiegato che “Il fenomeno della responsabilità professionale è complicato e molto avvertito dai professionisti, c’è un’esigenza che riguarda la medicina difensiva, ormai un costo elevato per il Ssn. Siamo alla conclusione dell’iter legislativo per una normativa unica sul tema della responsabilità professionale, la tutela assicurativa e la malpractice. Serve una normativa organica, per dare un orientamento su tutti gli aspetti di questa problematica”.

I risultati del sondaggio non ci stupiscono – ha detto Dario Focarelli, direttore generale dell’Ania, l’associazione che rappresenta le compagnie assicurative commentando i riisultati del sondaggio – dal 1994 ad oggi le denunce sono triplicate. Serve un intervento organico su questo settore, si deve definire meglio la responsabilità dei medici da riscrivere in modo coerente con la teoria del codice civile. Questo ha effetto sulla durata della prescrizione e sulla lunghezza del processo. Chiarendo la definizione si ridurrebbero i casi pretestuosi, infatti più della metà delle denunce non va a processo. Il segno – ha aggiunto – deve essere chiaro, ridefinire la responsabilità del medico, che non deve essere di natura contrattuale, soprattutto nel pubblico. Inoltre, oggi mancano anche le tabelle per il risarcimento, utili per l’assicurato e per il medico. Così come serve più risk management e linee guida, così da ridurre la malpractice”.

Infine ha concluso Roberto Lala, presidente dell’Omceo Roma “.. La paura del professionista non è per l’errore ma per il fatto di essere accusato ingiustamente. E uno dei nodi è che il medico deve dimostrare di non aver compiuto il danno. Un assurdo. Le responsabilità che devono essere ridefinite. Questo non significa che i medici intendono sottrarsi alle loro responsabilità. Tutt’altro. I medici vogliono sicurezza, chiedono di essere responsabili del processo di cura”.

Giuseppe Cutillo