Banca : sai che polizza stai comprando?

Due interventi di Carlo Colombo, Consigliere UEA con delega a Disintermediazione, su bisogni del cliente e trasparenza dei contratti, sul tema delle polizze abbinate a mutui e finanziamenti e in generale sui prodotti venduti dalla banca

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Polizze in banca: sai cosa stai comprando?

Il primo intervento, che segue, è del 10 marzo 2016, il secondo segue di pochi giorni. Li pubblichiamo integralmente perché avremmo faticato a scrivere meglio la denuncia fatta nei confronti di come si opera in banca, o presso gli operatori finanziari in genere, Poste comprese. Scriveremo invece, prossimamente, di fatti realmente accaduti e di cui abbiamo prova. Stay tuned.

Polizza Incendio? Compresa nel mutuo per la nuova casa! Garanzia Furto? Compresa nel finanziamento della macchina nuova! Ma cosa sanno di questi contratti i nostri clienti?

Quante volte noi intermediari professionisti ci siamo sentiti dire dai clienti che non potevano valutare le nostre proposte di polizza Incendio/Casa o Vita/Tcm (Temporanea Caso Morte) perché dovevano stipularla obbligatoriamente con la banca che gli erogava il mutuo?

O che la garanzia Incendio e Furto sulla nuova auto in acquisto era già compresa gratuitamente nel finanziamento della stessa? E quando evidenziavamo al cliente l’importanza di mantenere una copertura unitaria del rischio, senza spezzettarla tra più assicuratori, onde evitare complicazioni al momento dell’eventuale sinistro su una fattispecie al confine della garanzia prestata dalle due diverse polizze?

Nessuno gliene aveva parlato.

Esempio pratico: se una polizza copre la fattispecie “atti vandalici” e l’altra il “danno da tentato furto”, può succedere che ognuno dei due periti ritenga che il danno non rientri nella sua polizza, ma sia di competenza dell’altra Compagnia lasciando l’assicurato disarmato davanti al “muro di gomma” alzato dai rispettivi liquidatori.

E quanti di noi si sono resi disponibili a comparare la loro proposta con quella fatta dalla banca o dall’intermediario creditizio di turno, per rendere consapevole il cliente in merito all’adeguatezza o meno della polizza che stava acquistando e all’equità del premio richiesto rispetto alla media di mercato? Chi lo ha fatto si sarà reso conto che recuperare il fascicolo informativo, che il cliente avrebbero dovuto avere per tempo, è un’impresa a dir poco ardua.

La conferma di queste cattive pratiche è arrivata anche dal Servizio Tutela del consumatore dell’Ivass e di BankItalia che, a seguito di verifiche e ispezioni, hanno rilevato una situazione da “film dell’orrore”, perpetrata tanto dalle banche e dagli intermediari finanziari quanto dalle Compagnie che avevano predisposto le relative coperture assicurative.

Nel dettaglio, i primi agivano disinteressandosi totalmente dei postulati dell’attività di intermediazione (almeno quella assicurativa): raccolta delle informazioni necessarie all’individuazione della soluzione più idonea rispetto alle effettive esigenze dei clienti; conseguente verifica dell’adeguatezza della soluzione proposta; eventuale spiegazione e formalizzazione dei motivi della mancata conformità della polizza alle suddette esigenze. Per non parlare delle mancate informazioni in sede precontrattuale sulla reale portata della garanzia oggetto di sottoscrizione e della pressione psicologica esercitata sul cliente in merito all’asserita obbligatorietà e gratuità della copertura assicurativa.

Le seconde, ovvero le Compagnie operanti nel settore, proponevano polizze inadeguate rispetto ai bisogni di protezione del target di riferimento, con garanzie carenti, a premi molto più alti rispetto a quelli di mercato.

Questi sono i motivi per cui, giova ribadirlo, Uea continua a portare avanti la sua Campagna di legalità contro chiunque – anche questo giova ribadire: il bersaglio non è il soggetto, ma l’azione che lede i diritti dell’assicurato – intermedi coperture assicurative senza chiarirne i contenuti, lo scopo e le specifiche. Svilendone la funzione sociale e ingannando i consumatori.

Il secondo intervento sul tema, pubblicato il 15 marzo 2016:

Specifiche contrattuali incoerenti rispetto alle esigenze dei clienti. Costi inutili e rimborsi improbabili. Se le lettere Ivass vengono ignorate e le Compagnie non intervengono, tocca a noi Agenti sensibilizzare e mettere in guardia gli assicurati. Ad esempio ricordando loro che dal 22 febbraio…

Faccio seguito a quanto tante volte ribadito da Uea nel corso degli anni circa l’importanza di affidarsi ad un intermediario professionista per la scelta delle coperture assicurative, per soffermarmi su alcune delle principali storture riscontrate nell’analisi delle polizze legate a mutui e finanziamenti e dell’operato di banche e intermediari creditizi (che, ovviamente, non si sognano nemmeno di confrontarsi con proprie “Commissioni tecniche” con le Compagnie per l’adeguamento di coperture e processi alle esigenze dei clienti).

Dall’ultima indagine congiunta Ivass/Bankitalia emerge che:

  • Ricorrono macroscopiche carenze, limiti ed esclusioni incoerenti con le esigenze del cliente. Esempio classico: la durata della copertura è inferiore alla durata del finanziamento o le rate rimborsabili sono inferiori a quelle mancanti.
  • Viene richiesto un premio per garanzie di cui il cliente non potrà mai usufruire (garanzie rotanti).
  • Si assicura la “perdita di impiego” a persone che non sono in possesso dei requisiti per ottenere l’indennizzo previsto, nonostante l’intermediario finanziario debba disporre di questa informazione per l’istruttoria del finanziamento (es. dipendente part time, pubblico o privato).
  • Spesso i clienti che interrompono il finanziamento hanno difficoltà a farsi rimborsare il premio non goduto.
  • Queste polizze facoltative, costose e di cattiva qualità, si trovavano abbinate ad oltre l’80% dei finanziamenti. (Facoltative?!?)
  • In molti casi i clienti firmano moduli di adesione con prestampata la dichiarazione attestante “il buono stato di salute” senza nessuna preventiva verifica dello stesso.
  • A molti clienti vengono proposti premi unici anticipati, pregiudicando di fatto l’opportunità di usufruire delle detrazioni fiscali negli anni seguenti, magari poi finanziando anche questi, arrivando a percepire provvigioni superiori al 50%.

A fronte di ciò, le Compagnie operanti in questa nicchia di mercato – nonostante le raccomandazioni dell’Ivass del 17 dicembre 2013 – da un lato non effettuano le verifiche di adeguatezza e di controllo dell’operato delle reti commerciali di cui si avvalgono, e dall’altro non si fanno remore a contestare le richieste di indennizzo degli assicurati, arrivando a devastare le finanze di intere famiglie. Riassumendo, la logica sembra essere: prima incasso il premio, poi se c’è il sinistro contesto! Ma questa prassi come si pone con i dettami del Codice Etico emanato dai Consigli di amministrazione di queste Imprese?

Visto com’è andata con la sopracitata lettera Ivass del 2013, ho qualche dubbio che questo ulteriore intervento delle Autority produrrà gli effetti sperati, salvo che – come già successo in passato – non scendano in campo gli Intermediari professionisti in assicurazioni. Come? In primis informando i clienti che, dal 22 febbraio di quest’anno, sia per le polizze vita che danni legate ai finanziamenti il contraente:

  • deve ricevere due informative precontrattuali distinte, una per la polizza e l’altra per il finanziamento con specifica dei rispettivi costi (forse così finiremo di sentirci ripetere dai clienti che la polizza è data gratuitamente!) e della rata dovuta per il finanziamento distinta da quella del premio assicurativo;
  • deve ricevere, dopo la stipula della polizza, tempestiva comunicazione delle caratteristiche della copertura, con indicazione delle modalità di recesso e di riduzione della rata;
  • ha 60 giorni di tempo per recedere dal contratto con rimborso del premio o riduzione della rata.

Se la forza degli Agenti, storicamente, è la prossimità al Cliente e la capacità di sviluppare relazioni di fiducia, trasferire queste informazioni agli assicurati è un altro modo per tutelarli e fare i loro interessi, così come lo è denunciare le pratiche che gettano discredito sull’intero settore assicurativo adombrando chi – lato Compagnie e lato Intermediari – opera in modo etico e professionale.

Come promesso torneremo sull’argomento banca per raccontare alcuni casi realmente accaduti a nostri clienti e di cui possediamo documentazione.

Giuseppe Cutillo

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