In Italia il 25% delle persone a rischio perdita della capacità lavorativa

In Italia si spera troppo nello stato assistenziale, e pochissimo sulle polizze assicurative che potrebbero risultare fondamentali in caso di perdita della capacità lavorativa.

Polizza Infortuni

rischio perdita della capacità lavorativa

In Italia il 25% delle persone a rischio perdita della capacità lavorativa

Da una ricerca europea di una compagnia assicurativa europea, risulta che sia parcepita come molto remota la possibilità di perdere la capacità di lavorare: solo il 10% degli intervistati si sente “insicuro”, mentre le statistiche dimostrano che una persona su quattro è a rischio.

Il futuro dei lavoratori europei sarà in discesa. Dopo dieci anni di crisi, recessione, inflazione e deflazione, in gran parte dell’Occidente, e con gli Stati in ritirata sui conti pubblici e l’assistenza, la consapevolezza di questo scenario è piuttosto diffusa… ma sono pochi quelli che si muovono per arginare il “divario pensionistico“… Un distacco che renderà impossibile a milioni di cittadini italiani ed europei, di mantenere l’attuale tenore di vita da pensionati. C’è però una possibilità ancor più drammatica, vale a dire perdere la capacità di lavorare, per infortuni o per invalidità, come ha dichiarato Kristof Terryn, ad del ramo vita di Zurich Insurance -. In “assicuratese”, noi assicuratori lo definiamo “divario della tutela del reddito”.

La compagnia svizzera ha condotto un’indagine a campione su 6mila persone, di età tra 18 e 70 anni, che vivono in Germania, Irlanda, Svizzera, Italia, Spagna, Regno Unito, e ha scoperto che solo il 10% degli intervistati teme di non essere più in grado di lavorare durante la vita attiva… Tuttavia, i dati statistici illustrano che fino al 25% della forza lavoro potrebbe perdere la capacità lavorativa.

“In qualità di consulenti ed intermediari, noi della Cutillogroup ci sentiamo responsabili e possiamo giocare un ruolo importante nel contribuire e attenuare i rischi correlati al divario della tutela del reddito. Importante è sensibilizzare le persone che per noi rappresenta una “missione”, affinchè prendano provvedimenti volti a tutelare se stessi e i loro cari “.

Italia in fondo alla lista
Finanziariamente ed economicamente parlando, l’Italia, purtroppo, è tra i Paesi più scoperti in caso di tutela dagli infortuni e le invalidità (incidenti, disturbi scheletrici e reumatici in primis). Mediamente, infatti, i 6mila intervistati dichiarano di detenere risparmi, investimenti e polizze assicurative e pensionistiche per vivere per 4/6 anni, in caso di ritiro forzato dal lavoro. Ma in Italia gli anni di copertura sono solo 3/4, un dato che allinea – con la Spagna, che sta ultima a 3,3. La Germania primeggia, con 6/8 anni di “autonomia” dal lavoro dei suoi intervistati, ed è seguita a poca distanza dalla Svizzera (6,4).

Andrea Begal
Consulente Cutillogroup

Giuseppe Cutillo