Frodi aziendali: PwC’s 2014 Global Economic Crime Survey

Frodi AziendaliI dati che emergono da “PwC’s 2014 Global Economic Crime Survey” di PricewaterhouseCoopers evidenziano che in Italia le frodi aziendali coinvolgono tutti i settori di attività e che il 23%, quasi una su quattro, delle aziende italiane intervistate dichiara di aver subito almeno un caso di frode negli ultimi 12 mesi. Trend in aumento del 6% rispetto al 2011.

In Italia, la categoria di frode più diffusa è l’appropriazione indebita, che rappresenta il 65% circa delle frodi dichiarate. Seguono le frodi informatiche (“cybercrime”) (segnalate nel 22% dei casi) e le frodi contabili (segnalate nel 22% dei casi). Con il 13% seguono: la corruzione, le violazioni della proprietà intellettuale, le frodi nell’area degli acquisti e le frodi fiscali.

L’appropriazione indebita si conferma come prima tipologia di frode, mentre si registra un’”esplosione” del fenomeno delle frodi contabili I crimini dichiarati relativi al riciclaggio, lo spionaggio industriale e l’insider trading registrano percentuali molto basse.

Le aziende più colpite dalle frodi appartengono al settore manifatturiero (67%), energia e utilities (43%), trasporti e logistica (40%), servizi finanziari (28%).

In Italia, un’azienda su quattro (26%) che ha dichiarato di essere stata vittima di frodi ha indicato di aver subito danni quantificati tra 0,8 e 75 milioni di euro. In particolare, i fenomeni fraudolenti con impatto finanziario più elevato sono quelli realizzati da autori interni all’azienda. Le frodi con gli impatti finanziari tra i 3,7 milioni e i 75 milioni di dollari (9%) sono state commesse esclusivamente da autori interni.
In Italia, l’autore delle frodi è prevalentemente un soggetto interno all’azienda (secondo il 61% degli intervistati).

Nelle attività di lotta contro le frodi, le aziende non sono preoccupate solo dei potenziali danni economici, ma anche dei cosiddetti “danni collaterali”, difficilmente quantificabili in termini finanziari, che riguardano in particolare: la motivazione dei dipendenti (22% dei casi), la reputazione dell’azienda (17% dei casi) e le sanzioni delle autorità di vigilanza (13% dei casi).

Il profilo del “fraudster” interno all’azienda: appartiene al senior management, è in servizio nell’azienda da più di 10 anni, è uomo, età tra i 41 e i 50 anni, ha un titolo di studio tra la scuola secondaria e la laurea.
L’autore di una frode, che appartiene alle funzioni apicali di un’azienda, possiede un elevato grado di esperienza e può avere maggiori opportunità e conoscenze per poter perpetrare l’evento fraudolento. Infatti, gli intervistati in Italia hanno dichiarato (nel 72% dei casi) che l’elemento principale che spinge a perpetrare i crimini economici è riconducibile alle opportunità di portare avanti l’evento fraudolento senza essere scoperti grazie all’abilità e alle competenze tecniche necessarie alla realizzazione dell’atto, bypassando le barriere del sistema di controllo interno.

Le frodi che provengono dall’esterno dell’azienda sono commesse per la maggior parte da clienti (67%).

Con il 22% sul totale delle frodi subite dalle aziende italiane, le frodi informatiche (o cybercrime) rappresentano la seconda categoria di frode più frequentemente dichiarata, in aumento rispetto al 2011 (19%) e seconda solo all’appropriazione indebita. Tuttavia è possibile che il fenomeno sia sottostimato in quanto meno facilmente individuabile da parte delle aziende o talvolta non volutamente condiviso (ad esempio in caso di violazioni nell’accesso a dati riservati).
In Italia, un’azienda su tre percepisce il rischio di cybercrime. A livello globale invece la metà delle aziende che hanno risposto percepisce il rischio cybercrime in aumento.
Il fenomeno del cybercrime non è solo un problema tecnologico, ma è un problema di tipo strategico, che permea i processi aziendali delle società, sempre più orientati all’utilizzo delle tecnologie e di Internet. Questo dato è supportato anche dal fatto che il cybercrime colpisce trasversalmente più tipologie di settori: servizi finanziari, assicurativo, energia, comunicazioni, intrattenimento e media.
Gli impatti del cybercrime che preoccupano maggiormente le aziende italiane sono: danni reputazionali (per il 65% delle aziende intervistate), rischi connessi alla violazione di normative (64%), perdite finanziarie dirette conseguenti alla frode informatica (60%), interruzione dei servizi (59%) a causa di attacchi a sistemi informativi centralizzati (hacking), ma anche furto o perdita di dati personali sugli utenti (58%), furto di informazioni e dati riservati (55%).
Più della metà delle aziende del campione italiano pensa che il cybercrime sia una minaccia proveniente dall’esterno e non dall’interno dell’azienda stessa; il 23% pensa che si tratti di un rischio tanto esterno quanto interno e solo il 7% ritiene che sia una minaccia interna.
Il 3% delle aziende italiane ha riportato di aver vissuto episodi di Cybercrime tramite i social network come Facebook e Twitter, mentre il 12% non sa rispondere se sia stata vittima di questa tipologia di frode. Per la cyber criminalità i profili presi di mira sono quelli che hanno un maggior numero di follower.
(fonte www.pwc.com)

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Ecco una casistica di frodi aziendali:

Truffa Contabile
Società produttrice di prodotti elettronici

DESCRIZIONE
La società è stata vittima di una frode realizzata dal responsabile del reparto vendite insieme ad un addetto della tesoreria: il manager, a fronte di vendite fatturate a prezzo pieno, contabilizzava sconti fittizi oscillanti tra il 5% e il 10%. Il tesoriere intercettava il pagamento prima di registrarlo in contabilità, trasferiva su un conto generico la differenza e, in un secondo tempo, effettuava bonifici su un conto esterno. Per evitare possibili sospetti, i due provvedevano a falsificare gli originali delle fatture in linea con la registrazione contabile.

CONSEGUENZA
L’indagine ha evidenziato che in tre anni di attività i due complici hanno sottratto all’azienda circa Euro 150.000.

Uso indebito di carte di credito
Centro commerciale

DESCRIZIONE
Un addetto alle casse di un centro commerciale carpiva illecitamente i dati essenziali delle carte di credito utilizzate dai clienti per il pagamento delle spese effettuate. Il dipendente ha recuperato ed annotato su fogli di carta i codici di sicurezza e i nominativi degli intestatari di ben 43 carte di credito. Con 8 carte di credito il dipendente ha effettuato 71 operazioni di acquisto.

CONSEGUENZA
L’indagine ha determinato che il danno causato ai consumatori, agli istituti di emissione delle carte di credito nonché alla società stessa ammonta a circa Euro 90.000.

Furto
Società produttrice di articoli di abbigliamento ed accessori

DESCRIZIONE
Alcuni dipendenti sottraevano da un magazzino secondario materiali ad alto valore aggiunto (prototipi, campionari, loghi ed etichette di marchi noti) consegnando la merce ad un vettore mediante documenti di trasporto non contabilizzati e compilati a mano. I beni erano prevalentemente destinati ad una boutique estera gestita da un dipendente oppure utilizzati per la commercializzazione clandestina degli articoli.

CONSEGUENZA
L’indagine ha individuato il furto di 100 colli contenenti beni per un valore complessivo di circa Euro 120.000. La vicenda ha compromesso i rapporti con i titolari di alcuni marchi noti.

Truffa contabile
Società produttrice di materie plastiche

DESCRIZIONE
La responsabile dell’ufficio contabilità e tesoreria effettuava frequentemente pagamenti a proprio beneficio utilizzando fondi societari. In alcuni casi, come contropartita delle distrazioni, erano utilizzati conti accesi a fornitori e al fondo trattamento fine rapporto. La stessa prelevava fondi anche dalla cassa contante rimborsando note spese o fatture di fornitori già precedentemente liquidate.
CONSEGUENZA
Il management si è accorto della truffa grazie ad alcuni casuali controlli sui conti societari. L’indagine ha evidenziato che il denaro complessivamente sottratto all’azienda nell’arco di un biennio ammonta a circa Euro 250.000.

Furto
Società metalmeccanica

DESCRIZIONE
Un gruppo di dipendenti di una medio-grande azienda metalmeccanica ha sottratto in un arco di tempo non definito circa 550 tonnellate di materiale ferroso.

CONSEGUENZA
L’indagine ha determinato che la società ha subito un danno per un totale di circa Euro 1.100.000.

Furto Beni/Falsificazione
Società attiva nell’organizzazione di eventi, catering, allestimenti

DESCRIZIONE
Il responsabile di un’unità operativa ordinava prodotti non inclusi nel contratto di fornitura, ma palesemente destinati ad uso personale (prodotti informatici e multimediali). I beni venivano fatturati mediante la compilazione di fatture generiche o falsamente indicanti servizi di assistenza e manutenzione mai prestati.

CONSEGUENZA
La truffa è stata scoperta grazie ad un’indagine interna che ha rilevato l’aumento anomalo dei volumi di transazione intercorsi tra una delle unità operative ed alcuni fornitori. Il danno in capo alla società ammonta a circa Euro 85.000

Giuseppe Cutillo

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