Il bollo auto aumenterà nel 2015, nuova tassa sulle immatricolazioni, addio a PRA e CdP

Bollo_autoGli automobilisti dovranno accollarsi parte dei costi della riforma della PA e dell’abolizione delle Province.

La riforma della Pubblica Amministrazione si porterà dietro un aumento delle tasse automobilistiche, come la bozza del ministro Marianna Madia sembra prevedere: oltre al rialzo del bollo auto fino al 12%, viene istituita anche una nuova Imposta Regionale sulle Immatricolazioni. Inoltre è già certa l’eliminazione del PRA e del Certificato di Proprietà.

Aumento bollo auto e nuova Imposta Regionale sull’Immatricolazione
Il testo di legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione che sta venendo curata dal ministro della Funzione Pubblica del governo Renzi, sig.ra Marianna Madia, prevede che venga creata la Iri, ovvero Imposta Regionale sull’Immatricolazione, stabilita nel suo ammontare di base con decreto ministeriale ma che le singole Regioni potranno aumentare fino al 30%. Il perchè è chiaro: sono state abolite le Province e con esse l’Imposta Provinciale di Trascrizione, dunque occorre un nuovo balzello…
Siccome però tale tassa verterà solo sugli acquisti di auto nuove, ecco che si annuncia un aumento del bollo auto in una misura compresa tra il 10% ed il 12%, sembra solo per l”anno 2015: tale aumento sarebbe sulla quota di rincaro che ogni Regione può deliberare ogni anno rispetto alle tariffe nazionali.
Se per risparmiare sulle spese della Pubblica Amministrazione grazie a prepensionamenti ed esuberi dei dipendenti pubblici vuol dire aumentare le tasse ai cittadini, forse c’è qualcosa che non va.
Però verrà cancellato il superbollo che si paga sulle vetture di grossa cilindrata, istituito nel 2011: chi ha un’utilitaria pagherà di più, chi una Porsche un po’ meno.

Aboliti PRA e Certificato di Proprietà, arriva la Carta Unica del Veicolo
Il Pubblico Registro Automobilistico non verrà del tutto abolito, resterà in vita e sarà gestito dall’ACI, ma verrà svuotato delle sue funzioni e probabilmente verrà in seguito cancellato.
Nasce al suo posto l’Archivio Unico dei Veicoli, gestito dal Ministero delle Infrastrutture.
Il CdP, ovvero il Certificato di Proprietà, è quel documento che dimostra che l’auto è effettivamente del proprietario e senza di esso non è possibile venderla; ha un costo di 27 euro.
Ebbene, ancheil CdP è stato abolito ed al suo posto arriva la Carta Unica del Veicolo (e che vi credete, via un documento ne arriva un’altro…), gestita dal Ministero delle Infrastrutture e “nel quale sono annotati i dati relativi alla proprietà degli autoveicoli”. Si prevede che possa in futuro incorporare la Carta di Circolazione.

fonte Blasting News

Giuseppe Cutillo

Lascia un commento