Unipol cancella 13 Agenzie, 40 mila utenti nel caos

DENUNCIA DEL SINDACATO AGENTI DI ASSICURAZIONE: UNIPOL CANCELLA 13 AGENZIE

UNIPOL

Unipol cancella 13 Agenzie, 40 mila utenti nel caos

La Sicilia – 09 Novembre 2014

«La compagnia Unipol Sai ha spazzato via con una ingiustificata politica aziendale 13 agenzie generali solo in Sicilia, 29 in tutto il Meridione, mettendo alla porta professionisti con una trentennale esperienza e a rischio il posto di lavoro di decine di lavoratori assunti, snobbando più trenta milioni di premi assicurativi e gettando nel caos oltre 40mila utenti». A denunciarlo è il sindacato degli agenti assicurativi Sna.
«Solo a Catania sono state chiuse 4 agenzie generali, altre 6 a Ragusa e 3 a Enna – spiega il segretario provinciale Sna, Francesco Caruso – e adesso per gli utenti con la polizza in scadenza comincerà una via crucis di cui francamente non capiamo le ragioni».
«Molte di queste polizze, infatti, sono state trasferite nell’unica agenzia di Messina, gestita dalla Sogeist srl, affidataria del servizio dallo scorso 31 ottobre – prosegue Caruso – Quindi, bene che vada, un catanese dovrà impiegare almeno due ore per raggiungere l’unico sportello messo a disposizione dalla compagnia, un ennese almeno tre e un ragusano più di cinque».
L’iniziativa, maturata dopo l’acquisizione, due anni fa, da parte di Unipol del pacchetto azionario ex Ligresti Fondiaria Sai, «assume quasi i connotati di una epurazione interna, se si pensa – prosegue Caruso – che le revoche hanno colpito le piccole compagnie precedentemente assorbite dal gruppo, come Liguria e Milano Assicurazioni, e che adesso sono destinate a scomparire, perché ne è stata decretata la morte senza programmare né una ricollocazione degli agenti e dei dipendenti e neppure del portfolio da loro faticosamente costruito, destinato inevitabilmente a disperdersi». Delle agenzie catanesi, la più importante, con quasi due milioni di euro di portfolio, proprio in questi giorni si appresta a effettuare le consegne agli ispettori della compagnia, mentre fuori sul marciapiede restano i clienti che non capiscono, non possono neppure pagare e ritirare il loro tagliando e non ricevono le giuste informazioni perché al numero verde, ufficialmente attivato, di fatto non risponde nessuno».
«Come sindacato – conclude Caruso – vogliamo denunciare innanzitutto il disagio che la compagnia Unipol sta arrecando ai cittadini. Ma la vera questione sembra essere legata a una posizione dominante assunta dal gruppo Unipol Sai in alcune province, superando con la raccolta premi la soglia consentita dalla legge, «Piuttosto che chiudere senza criterio, la compagnia avrebbe potuto procedere con una riduzione proporzionale del portafoglio tra le agenzie»

Giuseppe Cutillo