Guida sotto l’effetto di stupefacenti: esame del sangue o urine?

Guida sotto l’effetto di stupefacenti: l’importanza dell’esame del sangue per l’accertamento

La sicurezza stradale è una priorità assoluta e la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti rappresenta un grave pericolo. In questo contesto, l’accuratezza degli accertamenti è fondamentale per garantire sanzioni giuste e dissuadere comportamenti rischiosi.

Recentemente, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2020/2025, ha ribadito un principio importante: per accertare la guida sotto l’effetto di droghe, l’esame del sangue è più attendibile rispetto all’esame delle urine. Questo quanto riportato anche da studiacataldi.it in un articolo del 20 gennaio 2025.

Perché l’esame del sangue è più affidabile?

La differenza sostanziale tra i due tipi di esami risiede nella capacità di rilevare l’effettiva presenza di sostanze attive al momento del controllo. L’esame del sangue fornisce un quadro più preciso e attuale, indicando un’assunzione recente e la potenziale compromissione delle capacità di guida.

L’esame delle urine, invece, può rilevare tracce di sostanze stupefacenti anche a distanza di diversi giorni dall’assunzione, senza necessariamente indicare un’alterazione psicofisica al momento della guida. Questo aspetto è cruciale, poiché ciò che rileva ai fini legali è lo stato del conducente al momento del controllo, non un’assunzione pregressa.

Quali sono le implicazioni per le assicurazioni?

Questa pronuncia della Cassazione ha importanti implicazioni anche per il settore assicurativo. Un accertamento più accurato e affidabile, basato sull’esame del sangue, contribuisce a:

  • Maggiore certezza nelle procedure di risarcimento: in caso di incidente stradale, l’accertamento dello stato di alterazione del conducente è un elemento chiave per la definizione delle responsabilità e l’eventuale rivalsa da parte della compagnia assicurativa.
  • Prevenzione delle frodi assicurative: un sistema di accertamento più rigoroso può contribuire a scoraggiare comportamenti fraudolenti, in cui si cerca di attribuire la responsabilità di un incidente a un conducente sotto l’effetto di stupefacenti, quando in realtà non lo era.
  • Promozione di una maggiore consapevolezza: diffondere la conoscenza dell’importanza dell’esame del sangue per l’accertamento della guida sotto l’effetto di stupefacenti può contribuire a sensibilizzare i conducenti sui rischi di tale comportamento.

In conclusione, la sentenza della Cassazione sottolinea l’importanza di utilizzare metodi diagnostici che forniscano risultati precisi e pertinenti al momento dell’accertamento. L’affidabilità dell’esame del sangue rispetto a quello delle urine garantisce una valutazione più accurata dello stato del conducente, riducendo il rischio di contestazioni basate su dati non correlati al momento della guida. Questo principio è fondamentale non solo per la giustizia, ma anche per la sicurezza stradale e per il corretto funzionamento del sistema assicurativo.

Fonte: studiacataldi.it, articolo del 20 gennaio 2025.

Scarica pdf Cass. n. 2020/2025

Giuseppe Cutillo

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