Auto con targa estera circolanti in Italia

targheIl fenomeno è in aumento esponenziale, lo avrete notato tutti: autovetture con targa estera circolanti nelle nostre città.

Un improvviso aumento del flusso turistico?
No. Si tratta di cittadini, italiani e stranieri, in qualunque caso regolarmente residenti in Italia che aggirando una serie di prescrizioni, pur restando nella legalità, ottenendo notevoli risparmi … e pochi controlli.
Uno tra questi è l’assicurazione obbligatoria e su questo punto ci soffermiamo perché ci riguarda tutti da vicino.

Innanzitutto va detto che “l’articolo 193 del vigente codice della strada fa obbligo di copertura assicurativa per tutti i veicoli a motore e per i rimorchi” ma il problema che spesso attanaglia gli operatori di polizia è legato alla difficoltà nell’accertare la copertura assicurativa dei veicoli non immatricolati in Italia.

Li possiamo distintinguere in tre grandi gruppi:

  1. veicoli immatricolati in stati che hanno sottoscritto un accordo con altri stati, soprattutto (ma non solo) europei e pertanto, per circolare al di fuori dello stato di immatricolazione, devono stipulare la Carta Verde che estende la copertura assicurativa in tutti gli stati aderenti all’accordo.
  2. veicoli immatricolati in stati che non hanno aderito ad alcun accordo sottoscritto anche dall’Italia. Per circolare in Italia possono, a loro scelta, stipulare una carta verde con un assicuratore avente sede in uno stato che aderisce a tale accordo, stipulare polizza di frontiera, oppure sottoscrivere assicurazione con una compagnia autorizzata ad esercitare l’RCA in Italia.
  3. COPERTURA AUTOMATICA: vi appartengono i veicoli immatricolati in uno stato che, con l’Italia ed altri stati europei (si badi bene a non confondere il termine “europei” con l’Unione Europea), ha sottoscritto un accordo di “non controllo della copertura assicurativa”. Si tratta di una la Convenzione multilaterale di garanzia, firmata a Madrid il 15 marzo 1991 per effetto della quale gli organi di polizia dei singoli stati aderenti si astengono dal controllo della copertura assicurativa dei veicoli regolarmente immatricolati. Aderiscono a questo accordo: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Andorra, Croazia, Svizzera, Isole Faroe, Principato di Monaco, Gibilterra, Isola di Man, Isole della Manica, Ceuta e Melilla, Liechtenstein.

In pratica nell’eventualità di coinvolgimento in incidente stradale di un veicolo inserito nel gruppo della copertura automatica, l’organo di polizia si astiene dal controllo dell’RCA e trasmette una breve relazione compilata su un modulo predisposto all’UCI (Ufficio Centrale Italiano che si occupa del risarcimento con rivalsa sul corrispondente ufficio straniero).

L’Adoc, si è recentemente espresso sul fenomeno che, oltre a causare seri danni economici al fisco, in quanto viene evaso il pagamento del bollo, mette a grave rischio la sicurezza stradale.
“E’ profondamente grave l’aumento delle auto circolanti immatricolate all’estero, in particolare quelle di grossa cilindrata – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – vere e proprie vetture “fantasma” che mettono in pericolo la sicurezza stradale e eludono il fisco. Difatti i conducenti e proprietari delle auto con targhe straniere non pagano il bollo auto né gli elevati premi assicurativi in caso di possesso in caso di auto di grossa cilindrata, non subiscono la revoca o sospensione della patente né la sottrazione di punti (tranne in caso di contestazione immediata) e di conseguenza non pagano la sanzione amministrativa, passano praticamente inosservati sotto le telecamere di Tutor, ztl e autovelox. Restano praticamente impuniti. Inoltre, in caso di incidente, chi resta coinvolto con un auto straniera è costretto a rivolgersi all’Ufficio Centrale Italiano, in quanto né la constatazione amichevole né i tradizionali canali assicurativi sono percorribili”.

La soluzione deve venire dall’amministrazione pubblica attraverso un atto legislativo, noi possiamo consigliare di stipulare una copertura di Tutela Legale Circolazione con la quale sarete sollevati dalle spese a cui necessariamente andrete incontro per ottenere quanto in vostro diritto, ovvero un giusto risarcimento del danno subito.

Fonti polizialocale.com e adocnazionale.it

PS: consigliamo la lettura di quanto riportato sul sito http://www.targabulgara.com/ per capire quanto il fenomeno dell’uso di auto immatricolate con targa estera.

Giuseppe Cutillo