I LLOYD’S impauriti dall’eventuale uscita dall’UE del Regno Unito

I Lloyd’s temono l’uscita del Regno Unito dall’UE che farebbe perdere il “diritto automatico” a fare business nell’Unione.

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I LLOYD’S impauriti dall’eventuale uscita dall’UE del Regno Unito

Per il miglior interesse del mercato il Regno Unito deve restare nell’Unione Europea. Le imprese europee sono molto importanti per i Lloyd’s. Lo sostiene il chief risk officer & general counsel dei Lloyd’s Sean McGovern secondo il quale l’uscita di Londra dall’UE si potrebbe tradurre in un processo costoso e sconvolgente per i Lloyd’s e in un periodo di incertezza e di disgregazione, possibilmente con la conseguente perdita di business considerando che oggi, escluso il Regno Unito, circa il 15 per cento dei premi proviene dall’UE. “Noi – ha aggiunto McGovern – accediamo ai paesi dell’UE con le libertà fondamentali del mercato unico, compresa la libertà di fornire servizi transfrontalieri e la libertà di stabilimento negli Stati membri. Dobbiamo semplicemente rispettare le normative del nostro regolatore dello Stato nel Regno Unito”.

Ora se la Gran Bretagna dovesse lasciare l’UE e collocarsi fuori dal mercato unico, diventerebbe un ‘paese terzo’, e ciò comporterebbe per i Lloyd’s ‘ la perdita del diritto automatico corrente di fare business in tutta l’Unione sulla base del “passaporto” UE. Di conseguenza si dovrebbero negoziare nuovi accordi di licenza con i singoli Stati membri dell’UE. “Si può supporre –ha detto ancora l’esponente dei Loyd’s – che gli intermediari e i clienti dei broker, potrebbero trovare altri vettori e non è detto che se anche potessimo ottenere le licenze, essi potranno poi tornare.

fonte ADS agenzia di stampa

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Giuseppe Cutillo